Turchia chiama Italia

In viaggio nella magia delle terre ittite con il Prof. Stefano De Martino

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Turchia chiama Italia

Ci sono culture lontane nel tempo e lingue ormai estinte che conducono a un passato remoto di cui manteniamo traccia. E’ compito degli esperti renderle attuali e fruibili al  pubblico, come testimonianza delle grandi civilta’ che ci hanno preceduto. Stefano De Martino, Professore di studi anatolici presso l’universita di Torino,  filologo e storico della lingua ittita e hurrita, ha fatto della sua grande passione per le culture, di cui si ha testimonianza in Anatolia dalla preistoria all’eta’ classica, una professione. Occupandosi di ittotologia, da una prospettiva linguistica, storica e culturale, e’ un importante interlocutore anche per la conoscenza della lingua hurrita, un dialetto parlato nel sud della Turchia, di cui si e’ ritrovata testimonianza in molti testi della capitale ittita. Il suo percorso e’, dunque, indissolubilmente legato alla Turchia, di cui ha una conoscenza che affonda le radici nel profondo. Con colleghi turchi, tra cui spicca il nome di Aygül Süel, ha lavorato nello scavo di Ortakoy-Sapinuwa, dove sono state riportate alla luce  molte citta’ e tante tavolette contenenti rituali magici. Un’attivita’ impegnativa, ma dalle connotazioni quasi fiabesche, che permette di compiere uno straordinario viaggio nel tempo. Sempre in Turchia, Stefano De Martino e’ stato impegnato per anni a svolgere un lavoro sul campo nei pressi di Yozgat e a maturare esperienze di rilievo che hanno contribuito a ergerlo ad essere uno dei piu’ grandi esperti in Italia con successi anche internazionali. Tra le altre cose, il professore e’ editor di un volume di piu’ di 800 pagine sulla civilta’ ittita: un’opera enciclopedica che include contributi di autori di diversa nazionalita’, inclusi nomi turchi di chiara fama. ‘Il mio obiettivo e’ diffondere il piu’ possibile la conoscenza delle civilta’ antiche della Turchia’, commenta il Prof., sottolineando come in Italia vi sia un numero ristretto di filologi turchi: ‘Ci sono solo cinque insegnamenti in tutto il Paese e sono molto orgolioso perche’ piu’ recenemente la cattedra di ittitologia all’universita’ Orientale di Napoli e’ stata vinta da un mio allievo’. Una grande soddisfazione per chi nel lavoro mette testa e cuore, a cui se ne aggiungono tante altre. Con i due colleghi Marazzi e Mora, Stefano De Martino e’ fondatore della rivista in formato elettronico ‘News of the Lands of Hittites’. ‘L’ultimo numero e’ una raccolta degli scavi archeologici italiani in Turchia o di scavi stranieri dove operano studiosi italiani. Un’operazione importante che sottolinea il grande peso e ruolo che ha l’Italia sul suolo turco’, spiega, enfatizzando il significativo contributo accordato agli scavi dalla diplomazia italiana ‘Le missioni hanno sempre ricevuto il supporto del corpo diplomatico sia italiano che turco, entrambi sostengono le attivita’ anche dal punto di vista consolare. ‘Il 14 Dicembre scorso presso il Museo Egizio di Torino e’ stato organizzato un evento di presentazione del volume in cui si e’ parlato degli ultimi scavi condotti nella capitale ittita e delle attivita’ condotte a Karkemiş, vicino a Gaziantep, sito dall’importanza storica perche’ vi ha scavato Lorenz d’Arabia’, racconta il Professore, specificando che dopo la guerra in Siria, Karkemiş si e’ ritrovato geograficamente diviso a meta’ tra Turchia e Siria percio’ i finanziamenti sono stati sospesi; oggi e’  l’universita’ di Bologna a condurre i lavori. ‘Alla conferenza hanno partecipato tanti studenti e questo mi allieta: e’ importante conoscere le civilta’ antiche e conoscere nel profondo la Turchia cosi’ come e’ importante andare a fare un viaggio in Anatolia e scoprirne le bellezze’, afferma perentorio. Senza dubbio, la sua relazione con la Turchia, di cui e’ un assiduo frequentatore, e’ speciale.  ‘La collaborazione con i turchi e’ ottima’, dichiara il professore che narra di quando anni fa  fu invitato a tenere in inglese un corso di lingua hurrita presso l’universita’ di Istanbul. ‘Mai trovati studenti cosi’ interessati, l’atmosfera era davvero affettuosissima. Ricordo che quando sono partito, come da tradizione, hanno gettato la brocca di acqua’, confida, parlando anche dei rapporti instaurati. ‘Una studentessa di allora si e’ poi iscritta a fare il dottorato a Torino. Ha scritto la tesi in un italiano perfetto e ora lavora all’universita’ di Istanbul. Un vero e proprio esempio di dedizione e amore’, chiosa con emozoione. Non c’e’ che dire, dai racconti di Stefano De Martino traspare la grande cura per la propria ricerca, l’ attenzione che dedica agli studenti e l’aspetto umano del proprio lavoro. Prima di lasciarci, alcune parole sono sui turchi e la loro terra, ‘Un popolo ospitale e generoso; un Paese che mi piace molto e dove non vedo l’ora di tornare il prima possibile’.  Sizi bekliyoruz Hoca! La stiamo aspettando, Professore!’

 

A cura di Valeria Giannotta



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