Agenda: Le sfide dell'Egitto

Vi presentiamo la valutazione del ricercatore di politica estera presso SETA, Can ACUN…

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Agenda: Le sfide dell'Egitto

La Turkiye e l'Egitto sono giunti ad un periodo in cui le loro relazioni si sono nuovamente evolute in un partenariato strategico. Per entrambi i Paesi prevale una nuova volontà di perseguire interessi comuni piuttosto che conflitti. Sebbene le sfide regionali e i problemi interni costituiscano la base, soprattutto l'Egitto si trova di fronte a seri motivi per rimettere in piedi le sue relazioni con la Turkiye. Il Paese si trova in una situazione di grave crisi in molti settori.

In seguito al colpo di stato militare in Egitto, Abdel Fattah al-Sisi in qualità di presidente della Repubblica ha costruito un nuovo regime, che di fatto rappresenta un ritorno al periodo pre-rivoluzionario in Egitto. Si tratta di un sistema dominato da diversi centri di potere burocratici, come l'élite militare e in parte la burocrazia giudiziaria. Sebbene, il sistema politico continua a funzionare nonostante alcune difficoltà, si può dire che il blocco principale si basa sull’economia.

L'economia egiziana è in grave crisi. A fronte di un enorme deficit commerciale con l'estero, sotto il governo di Sisi è emerso un debito estero di 160 miliardi di dollari. Le riserve della banca centrale sopravvivono grazie agli swap dall'estero, però c'è una grande difficoltà a finanziare il debito estero. L'Egitto ha stretto un accordo di stand by con FMI ed ora si trova ad essere il secondo Paese con il maggior debito nei suoi confronti dopo l'Argentina. Il FMI pone condizioni severe per una nuova quota di credito. In particolare, chiede la graduale fine dell'egemonia dei militari nell'economia, la svalutazione della propria moneta (lira egiziana) e la privatizzazione, anche nei settori strategici. L'ordine attuale non sembra disposto a soddisfare queste richieste. Allo stesso modo, i debiti contratti con i Paesi del Golfo hanno raggiunto il limite e non è possibile un nuovo afflusso di risorse. Peraltro, come ha dichiarato recentemente Sisi, almeno la metà delle entrate annuali di 10 miliardi di dollari provenienti dal Canale di Suez sono perse a causa degli attacchi degli Houthi. Mentre il potere d'acquisto degli egiziani comuni si sta erodendo di giorno in giorno, di tanto in tanto emerge un mercato nero per i beni di prima necessità. Anche la lira egiziana viene quotata in due diversi modi, quello ufficiale e quello del mercato di strada. Il valore della lira è inferiore di quasi la metà a quello di strada.

Inoltre, permangono gravi rischi geopolitici. La guerra civile in Sudan ha un impatto negativo sull'economia egiziana. Si registrano flussi di rifugiati. La crisi della diga Renaissance con l'Etiopia minaccia la sicurezza delle forniture idriche dell'Egitto. La divisione politica e militare in Libia danneggia gli interessi dell'Egitto. Tuttavia, la minaccia più immediata proviene da Gaza. L'obiettivo principale dei massacri disumani di Israele a Gaza è quello di disumanizzare la regione ed espellere i cittadini di Gaza verso la penisola del Sinai, in Egitto. Questa situazione rappresenta una grave minaccia per la sicurezza nazionale dell'Egitto in tutti i sensi.

Di conseguenza, sebbene il partenariato strategico Turkiye-Egitto sia importante e prezioso per entrambi i Paesi, è ancora più fondamentale per l'Egitto. L'Egitto può trarre grandi vantaggi dalla partnership con la Turkiye contro le minacce economiche e geopolitiche.

 



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