Dal mondo turco-italiano

La pace è la voce dell'Anatolia

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Dal mondo turco-italiano

La Türkiye ha dimostrato la sua fede nella pace con un dono significativo all'Italia. Una replica della tavoletta in argilla del Trattato di Kadeš il cui originale si trova nei Musei Archeologici di Istanbul accuratamente realizzata dalla Direzione Generale dei Musei e dei Beni Culturali del Ministero della Cultura turco è stata donata al Museo Egizio di Torino dal dott. Rıza Haluk Söner il consigliere per la Cultura e la Promozione presso l'Ambasciata di Türkiye a Roma. Il manufatto, che è esposto nella rinnovata Galleria della Scrittura del museo, che possiede la più grande collezione al mondo dopo quella del Cairo, è stato accolto con grande interesse.

L'Impero ittita, nato nel cuore dell'Anatolia, fermò l'Egitto, l'altra grande potenza dell'epoca, ai piedi del Monte Libano nella Battaglia di Kadeš. Il trattato tra i due Stati è il primo esempio di un accordo internazionale. Di conseguenza, i due Stati riconobbero l'integrità territoriale dell'altro e l'espansione dell'Egitto raggiunse i suoi limiti naturali. Con il trattato, che aveva il carattere di un'alleanza al di là della pace, Ittiti ed Egizi promisero di proteggersi a vicenda contro l'intervento di un'altra potenza. Con l'accordo dei due Stati dell'Anatolia e dell'Egitto, fu stabilito un ordine internazionale in Vicino Oriente. Di fatto, lo spirito del trattato, che non fu violato da nessuna delle due parti, rimase valido fino all'invasione assira della regione. La pace aprì un’era di prosperità. Infatti l’accordo includeva anche condizioni che avrebbero alleggerito i Paesi nei loro affari interni, come l'espulsione dei richiedenti asilo politico e il loro ritorno nei rispettivi Paesi, la garanzia di assistenza in caso di ribellione in entrambi i Paesi e il sostegno dell'Egitto alla continuazione della dinastia del re ittita Hattusili III, che stava vivendo una crisi di sovranità. Il faraone egizio Ramses II, che sposò la principessa ittita per garantire la sostenibilità della pace e, si dedicò poi a lavori di costruzione nel suo Paese.

Il fatto che siano sopravvissute entrambe le versioni del primo trattato di pace scritto della storia lo rende straordinariamente prezioso. Mentre la versione egizia del trattato, datata 1259 a.C., era incisa sulle pareti dei templi, la versione cuneiforme ittita è stata ritrovata nel 1906 a Boğazkale. Il reparto fa parte della rara collezione del Museo dell'Antico Oriente e una replica è conservata nel Palazzo delle Nazioni Unite di New York.

Quest'ultima iniziativa dell'Ufficio del Consigliere Culturale e di Promozione dell'Ambasciata a Roma si inserisce in un contesto di promozione degli ittiti quale civiltà anatolica contemporanea di quelle sviluppate attorno ai fiumi il Nilo, il Tigri e l’Eufrate ma meno conosciuta da esse.

L'anno scorso, nell'evento organizzato all'Università Sapienza con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali turco, sono stati rappresentati il Racconto di Appu e la Leggenda di Telipinu degli Ittiti con le composizioni di artisti turchi. Inoltre, Francesco Landucci, musicista specializzato in strumenti musicali antichi, ha presentato e suonato strumenti musicali ittiti. La Leggenda di Telipinu è stata pubblicata come libro italiano per bambini. L'esposizione di questo importante reperto legato agli Ittiti nel Museo Egizio aumenterà la curiosità dei visitatori della Türkiye.

Gli Ittiti, che hanno stabilito un ordine internazionale nella regione con il primo trattato di pace della storia, illuminano la visione della Türkiye, che oggi lavora per la pace nella regione, dalla stessa geografia di trentadue secoli fa. È importante per dimostrare che la pace è possibile in un momento in cui i conflitti si sono scatenati in Medio Oriente.

A Cura di Ozan Dizman



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