Direzione Türkiye

Il peperoncino calabrese conquista la Türkiye.

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Storicamente la Calabria ha testimoniato le incursioni dei turchi-saraceni che sulle sue coste hanno lasciato impronte importanti. Oggi sono tanti i richiami alle due sponde mediterranee, che condividono parecchi aspetti culturali e culinari. Un’ereditá condivisa che, intagliata nel Mare Nostrum, ha cristallizzato usi e costumi dalle radici profonde. Non é un caso che i calabresi in Türkiye si contraddistinguano per un’istintivo senso di agio e simpatia verso il Paese e la sua gente. Si tratta di un solido legame che testimonia la comune appartenenza a un bacino geografico e culturale, fatto prevalentemente di linee di congiunzione e importanti complementarietá. In questa luce, la Türkiye sta scoprendo alcune delle tradizioni calabresi, anche grazie alle iniziativa proposte dall’Ambasciatore di Italia, Giorgio Marrapodi, che si distingue per lo sguardo profondo e la peculiare capacitá a creare e rinforzare ponti culturali. Nella settimana della Cucina italiana nel Mondo, che si é tenuta dal 13 al 19 novembre, molte e svariate sono le iniziative volte a diffondere e far conoscere il gusto italiano all’estero. Nello specifico, in Türkiye sono stati coinvolti numerosi ristoranti, più di venti nella sola capitale Ankara. Il settore alimentare, infatti, si erge a una locomotiva dei prodotti Made in Italy e nel 2022 le esportazioni italiane in Türkiye hanno raggiunto i 60 miliardi di euro. Bevande e cibi italiani sono estremamente apprezzati dai turchi e ciò genera anche un grande entusiasmo da parte degli operatori italiani. Il filo conduttore di quello che é un legame indissolubile é certamente l’appartenenza all’area mediterranea, ma non solo. ‘Quest’anno alla settimana della cucina italiana si affianca la promozione della candidatura della cucina italiana a patrimonio mondiale dell’UNESCO’, specifica l’ambasciatore Marrapodi, riferendosi a quanto l’Italia abbia un ruolo chiave nella dieta mediterranea, riconosciuta e apprezzata a livello globale. In tale luce, tra i tanti eventi che la diplomazia italiana ha proposto nelle principali cittá turche, ha spiccato la presentazione del libro ‘Very İmportant Peperoncino. Crea ‘Dipendenza’ che fa bene alla salute’, edito da Gangemi Editore e scritto da Erminia Gerini Tricarico; Massimo Lopez e Francesco Maria Spanò. Sotto lo slogan ‘Benessere e Gusto si incontrano a tavola’, nella bellissima cornice di Palazzo Venezia a Istanbul, il Professore Spanò ha incantantato il pubblico ricostruendo le origini storiche e le benefiche proprietá del peperoncino, punta di diamante della tradizione calabrese.  ‘Camminando tra le vie di Istanbul e vedendo i bambini giocare in strade mi é tornato alla mente che sin da bambino ho potuto apprezzare quanto sia importante coltivare il peperoncino’, ha esordito il Professore raccontando di ‘Strade decorate con i peperoncini essiccati che diffondevano in casa una polvere con un odore enebriante’. Originario di Gerace, un borgo tra i più belli di Italia che si erge sulla costa jonica reggina, Spanò si é reso a propria volta ambasciatore dell’ ‘Oro rosso calabrese’, ormai conosciuto in tutto il mondo per il tipico gusto piccante e per i suoi benefici. Il peperoncino é un toccasana per la circolazione, ha proprietá di vasodilatatore ed é considerato un ottimo cardioprotettivo in quanto consentirebbe ai capillari di rimanere elastici, migliorando l’ossigenzazione del sangue. Inoltre, essendo uno dei prodotti al mondo più ricchi di vitamina C, difende da infezioni e da ogni malattia da raffreddamento. A questo si aggiunge anche un’importante efficacia nella difesa contro il cancro. Questi preziosi segreti sono stati svelati tramite puntuali excursus storiografici e iconorafici che hanno catturato la platea, suscitando un crescente interesse negli amici turchi. A Istanbul, la Calabria - regione che produce e  consuma più peperoncino in Italia, celebre per il calore della sua terra e della sue persone, ma soprattutto per i sapori e le tradizioni piccanti- è diventata un ospite d’onore DOC. Grazie, dunque, al Professore Francesco Maria Spanò e alla sua eclettica esperienza per aver contribuito ad avvicinare ulteriormente le due sponde mediterranee, portando alto lo stendardo dell’orgoglio calabrese nel mondo e in Türkiye.

 

A cura di Valeria Giannotta



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