Agenda: I parametri della politica estera della Turkiye nel nuovo periodo

Vi presentiamo le valutazioni sull'argomento dello scrittore, direttore degli Studi sulla Sicurezza, presso SETA il Prof.dott. Murat Yesiltas…

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Agenda: I parametri della politica estera della Turkiye nel nuovo periodo

Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha effettuato le sue prime visite all'estero nella Repubblica turca di Cipro del Nord e in Azerbaigian. I messaggi che ha trasmesso in entrambe le capitali e le valutazioni che ha fatto in seguito forniscono importanti indizi sulla politica estera della Turkiye nel nuovo periodo. Innanzitutto, entrambi i Paesi sono molto importanti non solo in termini di priorità della politica estera turca, ma anche in termini di questioni di rivalità e regionali. Cipro è al centro della politica turca per il Mediterraneo orientale. Mentre, Azerbaigian è un Paese di vitale importanza per la Turkiye. Soprattutto dopo la vittoria del Karabakh, è diventato ancora più importante. Alla luce di queste due visite, vorrei sottolineare alcune questioni importanti che guideranno la politica estera del nuovo periodo.

La questione di politica estera più importante del nuovo periodo è la diplomazia della leadership che il presidente Erdogan è riuscito a costruire per molti anni. Il presidente Erdogan, che ha una visione globale ed estremamente positiva, nel nuovo periodo avrà un ruolo più importante nelle questioni globali. Le sue relazioni con gli altri leader, il ruolo diplomatico che svolge in importanti questioni globali e i suoi passi decisivi per attirare l'attenzione sulle questioni globali metteranno ulteriormente in evidenza la definizione di una politica estera orientata alla leadership. Inoltre, il sistema di governo presidenziale turco consente a Erdogan di svolgere questo ruolo più adeguatamente. 

Per quanto riguarda il secondo aspetto importante è che la Turkiye approfondirà l'approccio di politica estera incentrato sull'autonomia strategica che ha costruito negli ultimi anni. Ciò rende più facile per la Turkiye perseguire una politica estera indipendente grazie alla sua crescente capacità di politica estera e all'espansione del suo portafoglio di politica estera. L'autonomia emerge come priorità strategica soprattutto nelle relazioni con l'Occidente. Questo perché ci sono molte questioni su cui la Turkiye e l'Occidente non hanno un terreno comune. Possiamo dire che l'obiettivo dell'autonomia strategica continuerà ad essere approfondito nel nuovo periodo.

Un'altra priorità è la normalizzazione, di cui sentiremo parlare molto nel nuovo periodo. Il pilastro più importante della normalizzazione è rappresentato dai processi in Medio Oriente. Il processo in corso con la Siria potrebbe accelerare con la nomina di Hakan Fidan come ministro degli Esteri. Possiamo aspettarci che si apra una nuova era con i Paesi del Golfo. Per quanto riguarda l'Iran, la situazione sembra essere un po' diversa. L'aperta critica del presidente Erdogan all'Iran nella sua dichiarazione alla stampa al ritorno dall'Azerbaigian indica che le relazioni tra Ankara e Teheran saranno tese nel nuovo periodo. È più probabile che l'asse di rivalità e conflitto del nuovo periodo sia tra Ankara e Teheran. Ciò indica che i due Paesi saranno maggiormente in competizione in Siria, Iraq e Azerbaigian. 

Un altro tema importante è l'attenzione alle relazioni economiche, che procederanno parallelamente alla normalizzazione. L'unico modo per la Turkiye di uscire dalla crisi economica è garantire la crescita economica del Paese esportando di più. Per questo è molto importante che la normalizzazione e la diplomazia siano al primo posto nella politica estera. Un nuovo processo di politica estera basato su uno Stato commerciale è molto importante a questo proposito. I messaggi del presidente Erdogan sulla Grecia al suo ritorno dall'Azerbaigian ci mostrano che il nuovo periodo sarà tranquillo tra Atene e Ankara. 

La normalizzazione non significa che la sicurezza venga messa in secondo piano. Di conseguenza, il rapporto tra sicurezza e politica estera continuerà in modo equilibrato. Il nuovo ruolo di Hakan Fidan potrebbe emergere in questo senso. Il suo background burocratico e i dossier di cui è a conoscenza indicano che la politica estera e la sicurezza saranno un processo importante. A questo proposito, possiamo dire che anche la lotta al terrorismo sarà una questione prioritaria in politica estera.

In questo nuovo periodo, anche l'agenda internazionale della Turkiye sarà impegnativa. A questo proposito, dobbiamo aspettarci che Erdogan torni in prima linea sulla riforma delle Nazioni Unite, sul cambiamento climatico, sulla crisi ucraina, sull'Africa e sulla Palestina e che acceleri la missione di Ankara dello status di attore globale. La nuova era sarà dinamica e comporterà opportunità e rischi per la Turkiye.

 



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