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Vi presentiamo la valutazione di  Prof. Murat Yeşiltaş ,direttore degli studi sulla sicurezza presso SETA sull’argomento.

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L'uccisone a Kabul da parte dei servizi di intelligence americani  del leader di al-Qaed,a Zawahiri, è stato uno degli alcuni argomenti importanti della scorsa settimana. La questione è stata discussa in relazione agli attentati dell'11 settembre e alla guerra al terrorismo globale che gli Usa avevano dichiarato in passato. Pero’, è necessario valutare l’argomento  da diverse dimensioni e concretizzarsi nel contesto di Zawahiri, ma insieme al suo lato e sfondo astratto.
 

L'ipotesi che l'attacco a Zawahiri abbia dato un duro colpo all'organizzazione può essere ingannevole.. È necessario considerare le ideologie che acquistano validità con il riferimento alla religione insieme alla loro infrastruttura intellettuale piuttosto che agli individui.  In passato con l'uccisione di Zarqawi, Laden, Baghdadi o Qureshi, non è stato porre fine al terrore che sfruttava la  religione. In questo  caso,  la neutralizzazione di Zawahiri non creerà una situazione diversa. 

È molto attraente  che al-Qaeda  sia rimasta  in secondo piano dopo gli attacchi dell'11 settembre e abbia seguito una strategia di diffusione ideologicamente piuttosto che essere un'organizzazione esecutiva.

In questo contesto, è in grado di conciliare diverse tendenze radicali con una comprensione che sostiene, dirige e gestisce.

Al-Qaeda, che ha ispirato altre organizzazioni radicali con il posizionamento psicologico dell'11 settembre, si fa una organizzazione di riferimento. In altre parole, ha assunto un carattere che ricorda lo scopo principale dei movimenti che hanno conflitti intellettuali tra loro e che sono facilmente separabili.

Ci sono diversi fattori che riguardano il futuro di al-Qaeda. Uno di questi è la strategia che seguirà il prossimo leader. Il nome di Seyf al Adl, un ex personale delle forze speciali egiziane che ha guidato le operazioni militari dell'organizzazione, è citato come il prossimo leader  del al – Qaeda sia dai ricercatori e funzionari americani che nei rapporti delle Nazioni Unite .

Anche se  il Dipartimento di Stato americano abbia inserito Adl nella lista dei ricercati, invece di Zavahiri,  a causa della possibilita’ che Saif al-Adl sia attualmente detenuto in Iran, riferita  sui canali Telegram dei sostenitori di al-Qaeda in Siria,  richiede che venga preso in considerazione un altro nmome come il nuovo  leader dell’organizzazione.

Un altro nome è Mohammed Abbatay, che è al terzo posto nel rapporto delle Nazioni Unite, genero di Zawahiri, emiro Afghanistan-Pakistan di Al-Qaeda, e direttore del media al-Sahab, noto come Abdurrahman al-Magribi.

Un altro fattore sono i talebani. Il movimento è noto per tenere sotto controllo altri gruppi in Afghanistan. Contrariamente ad Aymen ez-Zawahiri, c'è una forte possibilità che il nuovo leader si trovi faccia a faccia con i talebani e gli venga persino impedito di prendere di mira i continenti dell'Europa e dell'America e la loro presenza nella geografia vicina. La realizzazione di questa possibilità è direttamente correlata al desiderio del nuovo leader di utilizzare la politica militare che provocherà una reazione violenta e rapida contro gli americani per vendicare  l’uccisione di Ayman ez-Zawahiri, o per rimanere nella geografia dove i musulmani vivono a lungo e spendere i propri beni in condizioni più sicure nella regione Afghanistan-Pakistan.

 

 


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