Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo libanese Necib Mikati

Nella dichiarazione si afferma che l'Italia, in qualità di presidente del G7, continuerà a lavorare per ridurre le tensioni nella regione.

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Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo libanese Necib Mikati

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il suo omologo libanese Necib Mikati in merito alla situazione nella regione.

Oggi i due primi ministri si sono sentiti al telefono a causa degli sviluppi in Libano, sotto attacco israeliano.

In una dichiarazione scritta rilasciata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, si legge che "il Primo Ministro Meloni, durante l'incontro con il Primo Ministro Mikati, ha ribadito il forte legame e la vicinanza dell'Italia al Libano e al suo popolo; ha ricordato gli aiuti immediati destinati dal governo italiano, stanziati nella giornata di ieri, a favore della popolazione civile. Meloni ha ribadito l'impegno dell'Italia per un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica del conflitto, che permetta agli sfollati di ritornare.

Nella dichiarazione si afferma che l'Italia, in qualità di presidente del G7, continuerà a lavorare per ridurre le tensioni nella regione.

Nel comunicato, inoltre, la Presidente del Consiglio Meloni, ha sottolineato il ruolo e la sicurezza dei soldati italiani in servizio nell’UNIFIL (Forze ad Interim delle Nazioni Unite in Libano-United Nations Interim Force in Lebanon).

D'altro canto, il vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, nel suo post di ieri sulla piattaforma X, ha annunciato un pacchetto di aiuti umanitari di 17 milioni di euro per alleviare le sofferenze degli sfollati libanesi.

L'esercito israeliano, che dall'8 ottobre porta avanti operazioni mirate contro Hezbollah, il 23 settembre ha effettuato centinaia di attacchi aerei sulle città meridionali del Libano e sulle regioni di Bekaa e Baalbek.

Secondo le autorità libanesi, dal 17 settembre, quando sono stati fatti esplodere i dispositivi di comunicazione utilizzati da Hezbollah, sono morte complessivamente 1.273 persone, tra cui 104 bambini e 194 donne.

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah è stato ucciso durante un attacco aereo dell'esercito israeliano su Beirut il 27 settembre.

Hezbollah risponde a Israele con razzi e missili. Non sono stati segnalati danni importanti in questi attacchi, che hanno preso di mira principalmente le basi dell'esercito israeliano.

Centinaia di migliaia di persone sono state sfollate all'interno del paese a causa dei bombardamenti israeliani.

 Mentre continua l’ondata migratoria dal sud del Paese verso la capitale Beirut e il nord, si constata che decine di migliaia di persone sono emigrate in Siria.



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