Sudan continua l'evacuazione dei cittadini turchi nel Paese

A causa degli scontri tra l'esercito e le Forze di supporto rapido in Sudan scoppiato il 15 aprile, continua l'evacuazione dei cittadini turchi nel Paese.

Secondo le informazioni ottenute da fonti diplomatiche, un convoglio di 140 persone è partito dalla città di Wad Madani, a sud-est della capitale Khartoum, con 3 autobus prima di mezzogiorno.Circa 500 cittadini turchi sono arrivati  davanti all'hotel di Afrika Street  a Khortum e sono partiti per la Türkie  a bordo di 10 autobus  verso la sera

Circa 400 cittadini nell'altra area di assembramento individuata dall'Ambasciata di Khartoum nel distretto di Kafuri, a nord della capitale, saranno evacuati quanto prima.

I cittadini turchi saranno trasferiti a Istanbul per via aerea da Addis Abeba, capitale dell'Etiopia, dove raggiungeranno via terra.

Al convoglio di evacuazione turco hanno preso parte cittadini di molti paesi come Azerbaigian, Giappone, Cina, Messico e Yemen.

Il 20 aprile il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha tenuto una telefonata con il presidente del Consiglio di sovranità del Sudan e comandante generale dell'esercito Abdulfettah al-Burhan e il vicepresidente del Consiglio di sovranità del Sudan, il comandante delle forze di supporto rapido Muhammed Hamdan Dagalu.

Anche il 22 aprile il ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu ha avuto una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri sudanese Ali es-Sadik.

Intanto molti paesihanno chiesto l'assistenza alla Türkiye  per l'evacuazione dei propri cittadini.

Gli scontri tra esercito e HDK in Sudan sono entrati nella seconda settimana.

Negli scontri tra l'esercito e l'HDK, dichiarato ribelle, 413 persone hanno perso la vita e 3.551 persone sono rimaste ferite negli scontri scoppiati il ​​15 aprile nella capitale Khartoum e in altre città.