Agenda: Nuova operazione militare nel nord della Siria

Vi presentiamo le valutazioni sulla questione del ricercatore delle politiche esterne presso SETA, Can Acun…

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Agenda: Nuova operazione militare nel nord della Siria

Il presidente Erdogan, attraverso gli ultimi dichiarazioni rese all'opinione pubblica, ha dato il segnale di probabili nuove operazioni nel nord della Siria. Erdogan rendendo noto che dalla regione continuano le minacce terroristiche contro la Turchia, ha affermato che le nuove operazioni militari contro l’organizzazione terroristica PKK/YPG saranno condotte per stabilire una zona di sicurezza profonda 32 chilometri lungo l'intera linea di confine. La nuova equazione geopolitica creata a seguito della guerra in Ucraina, offre già nuove opportunità nel contesto della lotta della Turchia contro il terrorismo.

La Turchia ha effettuato più volte grandi operazioni militari contro la minaccia del terrorismo proveniente dalla Siria, che minaccia la sua sicurezza nazionale. La prima operazione è stata lanciata nel 2016 con l'operazione “Scudo dell’Eufrate”, che prese di mira sia l’organizzazione terroristica DAESH e che quella PKK, a seguito ad Afrin è stata lanciata l'operazione “Ramo d’Olivo”, ed infine, l'operazione “Sorgente di Pace”, condotta a Tel Abyad e Ras al-Ayn, nell'est dell'Eufrate. Attraverso queste azioni sono stati eliminati i tentativi dell’organizzazione terroristica PKK/YPG per stabilire un piccolo stato di terrorismo e raggiungere il Mediterraneo, tuttavia l’organizzazione continua a mantenere la sua presenza in Siria. Mentre opera sotto la protezione della Russia e del regime di Assad a Tel Rifat e Manbij, specialmente nell'ovest dell'Eufrate, nell’est dell'Eufrate si muove sotto la custodia degli Stati Uniti. C'è uno sforzo da parte del PKK/YPG per stabilire uno spazio autonomo de facto, nelle aree che coinvolgono Raqqa e Deir ez-Zor, sotto il nome "Amministrazione autonoma della Siria del nord e dell'est", con il sostegno degli Stati Uniti e di vari paesi occidentali, con il quale si sta cercando di diventare una struttura autonoma riconosciuta su base politica e giuridica. Tuttavia, la Turchia non ha intenzione di accettare il fatto compiuto. Il presidente Erdogan, attraverso gli ultimi dichiarazioni rese all'opinione pubblica, ha dato il segnale di probabili nuove operazioni nel nord della Siria. Erdogan rendendo noto che dalla regione continuano le minacce terroristiche contro la Turchia, ha affermato che le nuove operazioni militari contro l’organizzazione terroristica PKK/YPG saranno condotte per stabilire una zona di sicurezza profonda 32 chilometri lungo l'intera linea di confine. La nuova equazione geopolitica creata a seguito della guerra in Ucraina, offre già nuove opportunità nel contesto della lotta della Turchia contro il terrorismo.

In particolare, il graduale ritiro delle truppe militare russe dalla Siria e l'attenzione degli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina hanno ampliato il margine di manovra della Turchia. Dopo aver completato i preparativi necessari e logistici, le Forze Armate turche, insieme all'Esercito nazionale siriano che hanno addestrato ed armato, in un istante può essere effettuata una dettagliata operazione militare contro le suddette regioni.



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