Agenda - Si intensifica la crisi Ucraina

L’analisi in merito del professore Murat Yesiltas, il direttore per le richerche politica / SETA.

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Agenda - Si intensifica la crisi Ucraina

Si intensifica la crisi tra Ucraina-Russia. Non e’ uscito un risultato concreto dal processo di diologo sull’Ucraina effettuata tra gli USA e Russia. Ancora non si sa esattamente la risporta statunitense  alle richieste di garanzie di sicurezza avanzate da Mosca. La lettera, approvata dal presidente Joe Biden, non sarà resa pubblica. Cio’ indica a un affare nascosto. Dall’altra parte continua il dispiegamento di truppe russe ai confini ucraini. Sta per scoppiare una massiccia offensiva militare alle porte dell'Europa se fallisce il processo di dialogo. Ma ancora c’e’ poca chierazza sul contenuto di questa massiccia offensiva militare russa.

La crisi ucraina porta numerose dinamiche non solo al livello regionale ma anche globale. Sia la Russia che l’Occidente considerano la crisi come una nuova resa dei conti geopolitica. In risposta alla NATO, che vedeva la debolezza della Federazione Russa come un'opportunità dopo la Guerra Fredda e si allargava verso la Russia sull'asse della politica della "porta aperta", ora la Russia sta facendo una nuova mossa vedendo la debolezza dell'Occidente. Questa nuova mossa mira a tenere lontana la NATO dalla regione definita come “area vicina” dalla Russia. Cio’ porta un enorme importanza per la sicurezza della Russia. Per l’Occidente e’ una minaccia rivolta alla sicurezza dell’Europa. La principale richiesta della Russia riguarda il ritiro delle truppe straniere della Nato dalla Romania e dalla Bulgaria, Paesi membri dell’Alleanza atlantica, nell’ambito di un trattato per la de-escalation della crisi ucraina. La soddisfazione di questa richiesta significa la ricostruzione dell’architettura di sicurezza dell’Europa.

Dall’altra lato non si parla di un pieno consenso all’interno dell’Europa. Il governo tedesco vuole seguire una politica di pacificazione, acquistando una posizione contraria sul fornire armi all'Ucraina. La Germania, uno dei paesi più dipendenti dal gas russo, non rappresenta una posizione molto rigida nei confronti della Russia. La Francia invece segue una posizione completamente diversa. Sembra di aver sottovalutato la minaccia russa concentrandosi maggiormente sulla Cina.

La Turchia che non desidera una guerra nella regione, ha proposto di assumere un ruolo di mediazione tra Ucraina e Russia. I3 febbraio, il presidente Recep Tayyip Erdogan  si  rechera’ in visita ufficiale in Ucraina, dove incontrera’ il suo omologo, Volodymyr Zelensky. L’obiettivo della visita e’ creare un’area positiva per risolvere la crisi. La posizone principale della Turchia prende forma in parallelo della posizione dell’Europa. Non si parlano dei negoziati con la Russia senza la NATO. Pero il presidente Erdogan fa il suo meglio per calamare la crisi. Gia’ il Mar Nero ha un’importanza cruciale per la stabilità e la sicurezza della Turchia. Un possibile attacco russo puo’ danneggiare alle relazioni Turchia-Russia. Una terza risoluzione dipende dalla risposta di Mosca alla proposta del presidente Erdogan.

Avete ascoltato l’analisi in merito del professore Murat Yesiltas, il direttore per le richerche politica / SETA.



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