Turchia chiama Italia

‘Seguendo il cuore, In Turchia ho trovato il tesoro’ , Luigia Cristofaro

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Turchia chiama Italia

‘Il percorso che mi ha condotto in Turchia è stato quello con i mattoncini rossi, invece che gialli come ne ‘Il mago di Öz’. Rossi perché sono arrivata in questa meravigliosa terra seguendo il cuore, mio marito, turco, che dopo alcuni anni di permanenza in Italia è dovuto rientrare in Turchia per ragioni lavorative’, esordisce così Luigia Cristofaro, scrittrice e pedagogista che ad Izmir insegna alla Scuola Primaria e dell’infanzia italiana. Fin dai tempi dell’università la sua duplice passione per l’educazione e per la scrittura l’ha portata a percorrere due strade parallele portandola in ultima battuta in Turchia.  Il suo viaggio parte da Napoli, dove Luigia ha avuto la possibilità di frequentare corsi di alta formazione in campo editoriale e di collaborare con case editrici molto note che l’hanno arricchita professionalmente. ‘Devo tanto al mio mentore, bibliofilo ed editore di Bibliopolis, Francesco del Franco, uomo di estrema cultura e spessore culturale, figlio di uno dei più grandi amici di Benedetto Croce e colui che mi ha infuso più di tutti l'amore per la scrittura e lettura’, specifica fieramente. E sempre tra i libri si snoda quel filo conduttore che l’ha condotta a Izmir, eletta sua seconda casa anche per il feeling immediato che si è instaurato. ‘Avevo letto solo un libro, "Le streghe di Smirne" di Mara Meimaridi, durante una vacanza in Turchia e ne ero rimasta incuriosita. Izmir, è romanzata anche nella realtà. Gatti, sorrisi, gente cordiale e allegra, mi ricorda una parte di Napoli, la mia città natale’, continua l’editor raccontando quanto il proprio rapporto con la terra turca e con i turchi sia sempre stato estremamente costruttivo. ‘Ho viaggiato tanto per potermi sentire più vicina a loro e capace di comprenderli: da Bursa a Çanakkale, Konya, Afyonkarahisar fino a Rize, Trabzon, Artvin ai confini più a est, da Diyarbakır, Şanlıurfa, Adıyaman, passando per la costa meridionale con alle spalle la misteriosa Anatolia. In giro per la parte più autentica di questa terra, sempre lungo i sentieri meno battuti. Come non si può restare affascinati, nello scattare una foto ad Hatay, includendo nella stessa cornice fotografica, a pochi metri l'uno dall'altra, una chiesa, una moschea e una sinagoga? La costa egea, poi, per me rappresenta il mito, l'archetipo del viaggio e questo appartiene a me come a tutte le persone abituate a considerare il Mediterraneo e poi anche l'Anatolia, culla della civiltà. Credo che sia un'appartenenza universale’, chiosa con quella serenità di chi sa guardare in profondità. Nella sua esperienza di insegnamento alla Scuola Primaria e dell'Infanzia italiana Luigia Cristofaro ha trovato una dimensione umana ed educativa peculiare che, anche sulla base delle longeve radici culturali italiane, si erge a terreno di incontro multiculturale. Come lei stessa spiega, ‘La scuola primaria è frequentata da bambini italiani e stranieri, mentre quella dell'infanzia anche dai bambini turchi. La Scuola Primaria e dell'Infanzia italiana è continuamente e proficuamente aperta al territorio, per cui la ricezione da parte della comunità italiana, autoctona e internazionale è molto forte’. L’interesse e la curiosità dei turchi verso la lingua e la cultura italiana è altrettanto evidente.  ‘Per questo motivo, in ogni mia attività scolastica in lingua italiana, come i progetti e le iniziative che porto avanti da anni, tra cui Libriamoci e Il Maggio dei Libri, i quali sono patrocinati dal MIUR e da enti di lettura italiana, ma anche per la Settimana della lingua italiana e quella della Cucina italiana nel mondo, ho sempre coinvolto l'utenza turca riscontrando partecipazione ed entusiasmo da parte delle famiglie degli alunni. Per quest'ultime la lingua e la cultura italiana rappresentano ancora il "bello scrivere e il sublime parlato", l'eleganza e le buone maniere’, afferma con dolcezza Luigia.  Certamente, il suo sguardo attento e la sua pacatezza hanno agevolato il processo di adattamento in un paese che si è  rivelato da subito eterogeneo e multiforme. Pur non ragionando secondo stereotipi, ‘Come donna, italiana, insegnante che vive in un luogo fuori dai confini europei e che per molti è considerato terreno arretrato e mentalmente chiuso, ho sempre riscontrato rispetto verso la mia professione, la mia persona e apertura verso il nuovo, voglia di sperimentare e tanta modernità. Vivere in Turchia, se lo si fa in maniera emotivamente profonda, accresce l'immaginazione’, sottolinea decisa per poi aggiungere in confidenza: ‘Ci sono tradizioni, musiche, aspetti culturali di una tale delicatezza che non possono far restare indifferenti. Io avevo il bisogno di raccontare, di restituire a questa terra il dono che mi aveva fatto: volevo trasmettere ai più piccoli il fascino di un luogo che ho esplorato e che va esplorato’. In questo spirito ha scritto "Sveglia in Turchia", un racconto per bambini diviso in 8 capitoli tematici e pubblicato su La Gazzetta di Istanbul, dove è peraltro responsabile della rubrica Cultura e Istruzione. ‘La Turchia è un paese in continuo movimento e sviluppo, immerso in un mare di sfumature che troppo spesso vengono fraintese, che offre innumerevoli alternative e possibilità di crescita professionale e culturale’, precisa con un piccolo ammonimento: ‘Credo di poter assolutamente affermare che nella vita bisogna avere sempre il coraggio di decentrarsi e reinventarsi, di andare lontano, di camminare, anche quando agli occhi degli altri può sembrare azzardato, perché è in questo modo che si trovano i migliori tesori. A me è successo. E qui, in Turchia’. Burası Türkiye, si dice spesso, intendendo che qua in Turchia tutto è possibile, come trovare il tesoro. E allora grazie a Luigia Cristofaro per aver condiviso con noi un po’ della sua ricchezza.

 

 A cura di Valeria Giannotta



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