Turchia chiama Italia

Pınar Bolognini: Il filo diretto tra Puglia e Turchia.

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Turchia chiama Italia

‘Per me rappresentare la Turchia in Italia è stato ed è un grande onore, che svolgo con passione e dedizione assoluta e con tutta la mia fedele riconoscenza verso il mio Paese per avermi voluto onorare di questa carica e verso le Autorità italiane, che mi hanno sempre dimostrato amicizia, vicinanza, rispetto e grande spirito di apertura e collaborazione’; queste poche parole sintetizzano alla perfezione lo spirito di Pinar Ugusal Bolognini, Console Generale Onorario di Turchia in Italia.  In carica dal 2012, il suo ruolo ha giurisdizione sulla provincie pugliesi di Brindisi, Lecce e Taranto ed è il corollario di tutti gli sforzi volti a costruire ponti tra Italia e Turchia, di cui lei stessa si è fatta carico nel tempo. ‘Dopo lunghi anni di mio appassionato e fattivo impegno, come Presidente della Associazione di Amicizia e Cultura Italo-Turca, l’Ambasciata del mio Paese chiese per me l’exequatur, quale Console Generale Onorario di Turchia a Brindisi. Nel mio ruolo rappresento la Turchia, il mio Paese, in questa giurisdizione Italiana e sono il punto di riferimento per la comunità turca che qui vive stabilmente o vi soggiorna’, specifica Pınar, ricordando come la sua assistenza sia rivolta ai turchi, che in quei territori vivono o che sono di passaggio, e a tutti i cittadini italiani che, interessati alla Turchia, necessitino di direttive. Un’attività multidimensionale che con il tempo ha condotto alla realizzazione di collaborazioni importanti con partner di eccezione, di eventi culturali internazionali e  imprenditoriali, di seminari, congressi, visite e scambi di delegazioni, di incontri B2B nonché di gemellaggi, mostre d’arte, scambi studenteschi e di docenti e di ogni altra attività finalizzata alla crescita dei rapporti bilaterali con specifica attenzione alle province pugliesi. ‘L’obiettivo è accrescere la conoscenza reciproca in modo da cementare il già esistente senso di amicizia e agevolare lo sviluppo non solo culturale, ma anche economico-finanziario dei reciproci territori’, afferma la Console, la cui passione per l’Italia è una vera e propria vocazione. ‘ Sin da ragazza ho sentito istintivamente una forte attrazione verso l’Italia e così, terminato il liceo, mi sono iscritta alla Facoltà di Lingue Occidentali, Lingua e Letteratura Italiana dell’Università di Ankara, una delle poche al mondo che abbia un Dipartimento di Italianistica’, spiega. In linea con i suoi interessi, quindi, muove i primi passi verso il Bel Paese, dapprima per perfezionare la lingua, conoscere usi e costumi e apprezzarne il patrimonio artistico e culturale. Poi, dopo la laurea, approda a Perugia e Siena per frequentare corsi post-universitari di III livello finalizzati soprattutto ad apprendere la metodologia dell’Insegnamento della Lingua Italiana all’Estero nonché ad affinare la conoscenza letteraria. E, come spesso accade, ben presto all’amore verso il Paese si aggiunge quello per la persona che da lì a qualche anno, diventando suo marito, l’avrebbe condotta a vivere a Lecce, nel Salento, sua terra natale. Certamente, la Puglia è stata un crocevia molto importate e un punto di approdo di diversi popoli, tra cui i turchi. Le connessioni storiche sono tante e permeano diversi aspetti, sebbene oggi di tante dinamiche vi sia una conoscenza superficiale.  ‘Sin da quando vivo in Puglia, ho sentito forte, tra le classi italiane più acculturate, il grande amore dei cittadini pugliesi verso la Turchia e la loro profonda conoscenza e valorizzazione del mio Paese. Tra le classi meno acculturate, invece, ho riscontrato una minore conoscenza della Turchia e, qualche volta, un certo pregiudizio. Proprio ciò mi ha spinta ad entrare sommessamente in contatto con tutti i livelli sociali per promuovere e diffondere la conoscenza della Turchia, della sua civiltà e della sua storia plurimillenaria che la affratella all’Italia per i comuni valori e cultura mediterranei’, spiega la dottoressa Bolognini. A livello istituzionale e culturale, infatti, diversi sono gli esempi del forte legame con la Turchia.  In particolar modo, l’Università del Salento (Lecce) è da lunghi anni presente in Turchia a Hierapolis con un gruppo di archeologi e collabora con l’Università di Pamukkale (Denizli). Le due Università hanno stretto solidi rapporti che hanno condotto a scoperte archeologiche di altissimo valore e di interesse internazionale. A confermare gli stretti legami culturali con la Turchia, è poi doveroso il riferimento al corso di Turcologia del Dipartimento di Studi Umanistici dello stesso ateneo che, oltre alla titolare italiana, vanta la presenza di una lettrice turca. ‘Il Salento (Brindisi, Lecce e Taranto) e la Puglia, in genere, sono permeati nelle loro profonde radici da connessioni e interazioni con la Turchia. Per esempio, sono abbastanza diffusi, tra i propri concittadini, cognomi di origine turca come per esempio:“Scanderbeg”, derivazione di “Iskender Beg”, “Turco” o “Turchi” derivazione di “Turk” o località il cui nome fa riferimento alla Turchia, come per esempio la  “Baia dei Turchi” che fu la spiaggia dove sbarcarono le armate turche nel 1480 alla conquista di Otranto o come la presenza del corpo di San Nicola, Vescovo di Myra (Turchia), di origine turca, che riposa nella cattedrale di Bari e che è il santo più famoso del mondo cristiano perché raffigura Santa Klaus, il nostro Babbo Natale, e che oltra ad essere il Santo Protettore di Bari, è anche il più venerato in tutto il mondo cristiano ortodosso, in particolar modo in Russia’’, racconta Pınar. Ma non è tutto. Le connessioni e i richiami alla Turchia sono particolarmente presenti in alcune manifestazioni locali come quella del comune di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, in cui ogni anno si tiene ogni l’”Asta della Bandiera Turca”, dove accorrono tutte le persone  più ricche del luogo e il miglior offerente si aggiudica per un anno la Bandiera Turca come auspicio di benessere e successo. Inoltre, in una chiesa di San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi, un affresco rappresenta le armate turche che invasero la zona, ma risparmiarono San Pancrazio Salentino. Oggi San Pancrazio Salentino è gemellato con il comune turco di Alaçati. Inoltre, ‘si narra che anche Enea, eroe Troiano,  nella sua navigazione da Troia in Turchia verso l’Italia, approdò a Castro in provincia di Lecce. E Castro è gemellata con il comune turco di Edremit; la città di Brindisi con Amasya, accomunate da San Teodoro di Amasea (Amasya), protettore della città pugliese, le cui reliquie furono trasportate sino a Brindisi…Potrei continuare per giorni nel raccontare quanta storia e cultura legano questa terra alla Turchia. Questo fortissimo legame sboccia e si palesa incredibilmente nel calore umano che caratterizza i gemellaggi, che mano a mano si vanno a realizzare da quando ho avvicinato con la mia azione umile e continua i cuori di queste due mie amatissime terre’, chiosa la Console Bolognini, riferendosi anche al crescente numero di viaggiatori tra Istanbul e Bari, agevolati dalla linea aerea diretta della Turkish Airlines. ‘Questa è nata per il mio appassionatissimo impegno, che volli e sostenni fortemente contro tutto e contro tutti e riuscii a far inaugurare il 28 aprile 2015. Oggi registra un interessante e continuo trend di crescita sempre più positivo di anno in anno, fermato solo momentaneamente dalla triste vicenda del Covid 19’. Non vi è dubbio che la tenacia e visione professionale della Signora Pınar abbiano costantemente agevolato il richiamo di turisti e di riflesso grandissimi imprenditori turchi, che hanno investito in porti ed aziende in Puglia, contribuendo alla creazione di posti di lavoro e al rilancio delle economie locali. Una dedizione dettata dal cuore che ha trovato dimora a Lecce, una città che lei stessa ha difficoltà a definire con pochi aggettivi tanto è ‘bella, colta, raffinata, elegante, calda, accogliente’. 'Mi ha accolto con affettuosissimo fraterno calore ed ospitalità’, ammette orgogliosa la sua cittadina turca che non nasconde una certa nostalgia per il Paese di origine. ‘Mi manca tanto, ma proprio tanto, la mia famiglia, la mia mamma- il mio papà purtroppo non c’è più, le mie sorelle, i miei cognati, i miei nipotini, le mie amatissime amiche ed amici dei miei anni giovanili e la spensieratezza di quei tempi’. L’Italia, tuttavia, è il posto dove ha costruito una vita. ‘Non potrei fare a meno delle mie figlie, di mio marito e delle amiche ed amici che mi hanno accolto ed amato come una sorella e di tutto l’amore per il mio Paese che ho umilmente seminato giorno dopo giorno, nei cuori dei miei fratelli e sorelle Italiani: piccoli semi di fratellanza, rispetto e condivisione dei valori che arricchiscono le diversità’. Per tutto questo, grazie di cuore Pınar Hanım, Her şey için tebrik ediyoruz.

 

A cura di Valeria Giannotta



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