Cemal Süreyya
“Ora, Amore” (“Sevgilim Ben Şimdi”)
Cemal Süreya (1931-1990) è una figura fondamentale della poesia turca del Novecento. I suoi versi sono divenuti così iconici da essere conosciuti da tutti gli amanti della poesia: anche a distanza di mezzo secolo sono freschi e incisivi.
GEÇİŞ
“Ora, Amore” (“Sevgilim Ben Şimdi”)
Ora, amore, ti penso in una grande città
Ho in mano una penna blu scuro, in tasca due pacchetti di sigarette
La nostra esistenza mi scorre davanti
Le nostre uscite, l’acqua bevuta insieme, i baci
Mi viene da piangere se penso alle nostre risa.
I fiori, i fiori, ho innaffiato i fiori questa mattina
Ma quella rosa non sorride senza di te
Il fiore che avevi messo nell’acqua, accanto alla finestra,
perchè mettesse radici
In questi giorni è più triste che mai
Una luce del giorno densa e sfacciata batte sulla finestra
I piatti sulla tavola sono scoloriti
Desolato il corridoio
Gli asciugamani in bagno sono soli
Per non parlare della cucina, sporca e sottosopra
Là la spugna, vuoto il portapane
Sfiatato il ventilatore
I tappeti polverosi
E i miei vestiti un po’ nell’armadio, un po’ in giro
La cesta dei giochi di Memo è sprofondata nel sonno
La lampada da notte blu scuro è apatia pura
La porta chiede di essere aperta e richiusa
Le tende somigliano a serpenti che mutano la pelle
La radio resta muta
Gli sgabelli si ritraggono dalle sedie
La stanzetta è scura e desolata
Tutto aspetta te, tutto attende che ritorni
Che entri
Tutto attende il tuo tocco
Il tocco dei tuoi occhi
Tutto ripete
Quanto ti amo.
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