Grecia condannata per l’uso eccessivo di forza contro immgiranti

Le squadre della guardia costiera greca hanno aperto  fuoco 13 volte per fermare la barca che trasportava immigrati irregolari al largo dell'isola di Goat il 22 settembre 2014.

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Grecia condannata  per l’uso eccessivo di forza contro immgiranti

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) ha emesso una sentenza  condannando la Grecia per l’uso eccessivo di forza da parte della guardia costiera contro un’ imbarcazione che trasportava migranti illegalmente verso l'isola di Pserimos nel 2014.

L'evento si e' verificato 2014, quando la guardia costiera greca ha aperto il fuoco più volte contro un’imbarcazione sospettata di trasportare migranti illegali in direzione della Grecia e uccidendo 3  immigranti illegali di nazionalita' siriana.

La CEDU ha disposto che Atene dovrà versare 80'000 euro alla moglie e i figli che vivono in Svezia  per la violazione l'articolo 2 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo.

Le squadre della guardia costiera greca hanno aperto  fuoco 13 volte per fermare la barca che trasportava immigrati irregolari al largo dell'isola di Goat il 22 settembre 2014.

A seguito dell'incendio 2 cittadini siriani sono rimasti feriti e uno di loro è morto subito dopo l'evento.

L’anno scorso, la CEDU ha condannato la Grecia a pagare un risarcimento di 330mila euro per non aver fatto nulla per salvare 11 persone annegate al largo dell’isola di Farmaco ( Bulamaç) nel 2014 e per non aver condotto un’indagine efficace per far luce sull’incidente.

Partito greco Nuova Sinistra greca in merito alla decisione  ha affermato che , "il giorno sarebbe stato ricordato come un giorno vergognoso per la Grecia".

Nel comunicato il partito  ha afferma che il Mediterraneo si è trasformato in un cimitero e che "alimentare la xenofobia e gli istinti razzisti" ha impedito di trovare una soluzione al problema migratorio.

 



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