Anga chiede esclusione di Israele dalla Biennale di Venezia

Un gruppo di artisti e lavoratori della cultura si è riunito nell'Art Not Genocide Alliance (ANGA) e ha pubblicato ieri una lettera aperta contro la partecipazione di Israele alla Biennale 2024.

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Anga chiede esclusione di Israele dalla Biennale di Venezia

Mentre la partecipazione di Israele a Eurovision 2024 è oggetto di polemiche e boicottaggio, il mondo dell'arte reclama l'esclusione di Israele dalla prossima Biennale di Venezia, in programma dal 20 aprile al 24 novembre.

L'Unione europea di radiodiffusione (EBU) ha dichiarato che il secondo brano proposto dall'amministrazione di Tel Aviv per l'Eurovision Song Contest è stato rifiutato perche’ il brano e’ stato ritenuto troppo politico.

Secondo le informazioni riportate da Ynet, citando le fonti del ministero degli Esteri israeliano, la partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest 2024 è sempre più a rischio. L’EBU ha rifiutato anche il brano Dance Forever, che racconta l’attacco di Hamas del 7 ottobre.

La Zarra,che si e' esibita per la Francia all'Eurovision Song Contest 2023 all'Arena di Liverpool nel corso della finale della competizione, il 10 gennaio ha chiesto l’esclusione di Israele dalla competizione. "Siamo purtroppo di fronte a un'altra volta con massacri, genocidi, attacchi in Cisgiordania e Libano nei confronti del popolo palestinese”.

Circa 2400 artisti prima finlandesi e poi svedesi hanno chiesto di escludere Israele dalla competizione che quest’anno si terrà a Malmö, con la finale prevista l’11 maggio.

Ora circa 400 artisti non solo musicali e molti americani, hanno sottoscritto una lettera aperta di segno opposto rispetto a quella svedese. 

Anche in Italia un gruppo di artisti e lavoratori della cultura si è riunito nell'Art Not Genocide Alliance (ANGA) e ha pubblicato ieri una lettera aperta contro la partecipazione di Israele alla Biennale 2024.

Mentre il mondo dell'arte si prepara a visitare il diorama dello stato-nazione ai Giardini", si legge nella lettera, "affermiamo che è inaccettabile ospitare uno Stato impegnato nelle atrocità in corso contro i palestinesi a Gaza". Secondo l'ANGA, “Ogni rappresentazione ufficiale di Israele sulla scena culturale internazionale è un incoraggiamento delle sue politiche e del genocidio a Gaza". "La Biennale", aggiungono gli artisti, "sta dando voce a uno Stato che si è macchiato di genocidio e apartheid".



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