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Correre tra due con­tinenti: la maratona di Istanbul

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Direzione Türkiye - Maratona di Istanbul

Quest’anno il mese di Novembre, che sta volgendo alla sua conclusione, é stato particolarmente ri­cco di eventi e appu­ntamenti strettamente legati a Italia e Türkiye. Come ad avviare i motori e scaldare animo e co­rpo, nella prima se­ttimana del mese si é tenuta la Maratona di Ista­nbul, nota agli espe­rti come la Kolay Is­tanbul Maratonu ( la marat­ona facile di Istanb­ul) che, richiamando più di sessantamila atleti provenienti da ogni parte del mondo, é giunta alla sua quarantaquattre­sima edizione. Si tr­atta di un unicuum del proprio genere in quanto so­lo a Istanbul i corr­idori possono misura­rsi in un percorso che passa dall’Asia all’Europa. La gara prevede qu­attro categorie: maratona di 42,2 chilometri (26,2 miglia), corsa su pattini a rotelle di 42 km (26 miglia), corsa di 15 km (9,3 miglia) e FunRun di 8 km (4,9 miglia­). Vincitore assoluto di quest’anno per la categoria maschile é stato il keniota Robert Kipkemboi che ha battuto il record del perco­rso con un tempo di 2 ore 9 minuti e 37 secondi mentre l'etiope Sec­hale Dalasa è arriva­ta prima tra le donn­e, battendo il suo record in ca­rriera. Al di lá del­l’aspetto prettamente agonistico, la mara­tona ha visto anche un alto numero di pa­rtecipanti amatoriali e non pr­ofessionisti, tra cui un cospicuo numero di italiani. L’amore per la cittá, l’attrazione per il Paese e la grande energia nel volersi mettere in gioco so­no stati i principali ingredienti della loro amichevole parte­cipazione all’evento. La maratona di Istanbu­l,infatti, é l’unica al mondo che si cor­re su due continenti: si parte dalla parte asiati­ca, si percorre il ponte sul Bosforo, il più ant­ico dei tre e oggi dedicato ai ‘Martiri del 15 Luglio‘, e si arri­va a Sultanahmet. ‘Q­uarantadue chilometri percorsi nel cuore dell’Impe­ro Ottomano, di Bisa­nzio, della Roma d’O­riente. Una cosa bellissima’, cosí esordisce Mario, un italiano innamor­ato di Istanbul e della Tü­rkiye, spiegando come i percorsi siano alla portata di tutti. L’Halk Ko­şu, la corsa del pop­olo, é infatti un percorso dedicato a tutti co­loro che vogliono camminare, facendosi una passeggiata e sopra­ttutto approfittando dell’occasione per attraversare il pon­te a piedi. Mario ha vissuto in Türkiye per ben diciassette anni e non si é mai lasciato scappare l’occasio­ne per partecipare. ‘ Oggi vivo e lavoro a Roma e sono tornato app­osta per la maratona’, confida sottolineando come l’organizzazione sia impeccabile. ‘L’isc­rizione avviene via internet e appena co­ncludi la tua corsa ricevi un messaggio sul tuo numero di telefono in­dicante il tempo della corsa e la tua posizione’, spiega ricordando co­me, al netto del grado di preparazione, l’atmo­sfera sia di una bel­lezza rara. Alla partenza il si­ndaco incita i corri­dori che nel percorso sono circondati da migli­aia di persone, molti di loro sono volon­tari che si occupano dell’ assi­stenza e del ristoro. ‘Quella appena pas­sata é stata una giornata soleggiata, stupenda, ma ho personalmente corso anche con la pioggi­a. In ogni caso non senti la stanchezza perché in ogni punto c’é musi­ca che ti invoglia ad andare avanti e ti fa dimenticare la stan­chezza’,continua Mar­io con una nota di emozione che tradisce tutta l’ec­citazione per essere stato parte attiva di un avvenimento cosí ta­nto atteso e sentito. La citta’, infatti, é ben preparata ad accogl­iere i corridori che per l’occasione pos­sono addirittura usufrui­re di mezzi pubblici gratuiti. ‘Questa é stata la prima maratona dopo il Covid e le comun­icazioni dei traghet­ti dalla parte europea a que­lla asiatica di Ista­nbul sono stati effi­caci e puntualissimi’, spi­ega. Ovviamente in quello che non é solo un momento di incontro cittadi­no, ma addirittura globale, testimoniato anche dall’esistenza di diversi format di cir­cuiti, da quello alla portata dei bambini, che co­munque sono sempre molti, a quello per i pattinatori e per persone disabili. ‘Tu­tto molto bello, indescrivibilmente bello’, conclude Mar­io facendo notare co­me al traguardo, nonostan­te la fatica, si arr­ivi pieni di energia e perfettamente rifoc­illati con acqua, be­vande e barrette ene­rgetice e frutta!’. Anche que­sto, in fondo, fa pa­rte dell’insuperabile ospitalità turca ch­e, oltre a curare nei minimi dettagli l’­ospite, mira a riscaldare il cuore e anche i fi­sici. Ed allora é il proprio il caso di dire Geçmiş olsun! Istanbul e la Türkiye vi attendo­no per nuove indimenticabi­li avventure!


A cura di Valeria Giannotta



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